Alla Trattoria Nonno Fifì di Reggetto, piccola frazione di Vedeseta, lo Strachítunt è una cosa molto seria. Non solo perché il locale si trova immerso nella Val Taleggio, culla del prestigioso formaggio, ma anche perché il “nonno Fifì” indicato nell’insegna del ristorante è Guglielmo Locatelli, casaro bergamasco, morto nel 2016 a 85 anni, che viene ricordato perché fu tra i bergamini della Val Taleggio che preservarono dalla scomparsa un prodotto prezioso ed importante come lo Strachítunt. Negli anni Novanta Guglielmo contribuì a riscoprire dopo decenni di oblio questo gioiello bergamasco.
Quindi se oggi lo Strachítunt è tornato a essere il formaggio prestigioso e ricercato che era un tempo, lo si deve in gran parte anche a Guglielmo Locatelli che, non a torto, può essere considerato uno dei simboli della montagna che resiste, custode della tradizione e, al tempo stesso, grande innovatore.
Anche per questo la Trattoria Nonno Fifì andava assolutamente riaperta. Dopo undici anni ci ha pensato la nipote di Guglielmo, Silvia Locatelli, a rialzare la serranda di quel bar che fino al 2008 era stato gestito con amore e passione dalla zia: “So che desiderava tanto che qualcuno della famiglia portasse avanti il suo lavoro – ci racconta -, peccato che quando è morta io ero poco più che una bambina. Ma appena ne ho avuto la possibilità ho subito riaperto il bar e allargato la proposta, facendolo diventare anche una trattoria a tutti gli effetti”.
“Con la pandemia e il lockdown è stata non dura, ma durissima per noi: avevamo aperto da siamo abituati a rialzarci e ora siamo tornati”.
Come dicevamo, da Nonno Fifì lo Strachítunt gioca in casa: “È il nostro prodotto principe, l’arma in più di questo territorio. Per questo – sottolinea la ristoratrice – non manca mai nel nostro menù”.
In cucina c’è Stefano Pilato, 48 anni e un amore innato per i risotti. Il collegamento è presto fatto: la ricetta che vi presentiamo oggi, della Trattoria Nonno Fifì, è un risotto con Strachítunt e caffè.