Al Ristorante San Marco di Sottochiesa, locale storico a conduzione familiare, si respirano la storia e la tradizione: tutto parla della Val Taleggio, dei suoi prodotti e del suo passato.
In carta non mancano mai i formaggi del territorio, a partire ovviamente da quello Strachítunt che è considerato il fiore all’occhiello della montagna: “È impossibile da escludere, tutti i clienti lo chiedono in ogni periodo dell’anno – spiega Maria Luisa Locatelli, classe 1959, titolare e cuoca del locale -. È un formaggio che non ha stagione, che funziona sempre”.
Non solo Strachítunt: al Ristorante San Marco la Val Taleggio si mangia nel vero senso della parola. “Nei piatti usiamo tantissime erbe del territorio e tantissimi ortaggi dei nostri orti – sottolinea Francesca, la figlia della cuoca -. E non ci facciamo mai mancare neppure la selvaggina cacciata nei nostri boschi. Da noi la carta non è a km zero, ancora meno”.
La signora Locatelli negli ultimi anni si è anche divertita a giocare con i piatti storici: “Mia mamma ha seguito un corso di cucina medievale e le preparazioni che ha scoperto in quel percorso le ha pian piano riprodotte nel nostro ristorante” racconta Francesca. Sono così nate le cene medievali al San Marco, con lo stinco alla mela verde e il capriolo al radicchio. Tutti piatti rispolverati dai libri di storia e riproposti fedelmente per i clienti.
La ricetta che Maria Luisa Locatelli ci propone è strettamente legata – ovviamente – allo Strachítunt e alle erbe della Val Taleggio.